Direttiva Omnibus: la risposta dell’UE alla doppia qualità dei prodotti

Dopo aver ricevuto reclami da parte di consumatori di diversi Paesi dell’UE, secondo i quali la qualità di alcuni prodotti alimentari sarebbe stata inferiore nel loro Paese d’origine rispetto ad altri Paesi dell’UE, nel 2017, la Commissione europea ha iniziato a indagare sulla questione della doppia qualità delle merci concludendo che il tema meritava un’attenzione legislativa.

Partendo dalla considerazione che per i prodotti alimentari, le “differenze significative” tra il prodotto esaminato e il prodotto di riferimento potrebbero potenzialmente influenzare le scelte di acquisto del consumatore e che la classificazione delle differenze “significative” e “non significative” non può essere determinata a priori, la Commissione europea ha introdotto la c.d. Direttiva Omnibus, che modifica l’elenco delle pratiche commerciali scorrette della Direttiva 2005/29/CE.

Un interessante articolo pubblicato su Chambers scritto da Giorgio Rusconi e Laura Carrara analizza le norme della Direttiva Omnibus e le implicazioni per i settori, alimentare e non alimentare, delineano i criteri in base ai quali i prodotti possono legittimamente differire tra gli Stati membri dell’UE.

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