“Patti di Famiglia”: uno strumento utile per la pianificazione successoria nelle aziende a proprietà familiare

Introduzione
L’Italia si contraddistingue in Europa per l’alto numero di imprese a conduzione familiare. In queste aziende, la commistione tra rapporti familiari e aziendali genera sfide e opportunità uniche. Le statistiche rivelano che solo una minoranza delle imprese familiari italiane sopravvive alla seconda generazione, e ancor meno arrivano alla terza. La pianificazione della successione è quindi un momento cruciale per le aziende familiari e strumenti come i “patti di famiglia” possono essere di aiuto a questo scopo.

Famiglia vs. Azienda: valori e obiettivi a confronto
La rete intricata e densa di relazioni tra famiglia e azienda, le possibili interazioni e i conflitti che ne derivano quando queste due entità coesistono, sono da lungo tempo oggetto di interesse nelle scienze sociali, economiche e giuridiche.
Famiglia e azienda operano su principi, valori e obiettivi distinti:
• La famiglia si basa su legami emotivi, cooperazione, solidarietà e protezione. I membri della famiglia cercano spesso ritorni economici piuttosto che dare priorità alle esigenze operative dell’impresa. Inoltre, nelle imprese familiari il personale viene non di rado assunto sulla base di valutazioni che tengono conto dei legami familiari piuttosto che delle competenze.
• L’azienda, al contrario, ruota attorno al profitto, alla crescita economica, all’efficienza, alla gerarchia e alla creazione di valore.

I valori condivisi in un’impresa familiare sono influenzati dalla storia della famiglia stessa. La famiglia è l’elemento di continuità e connessione che permea lo sviluppo dell’impresa familiare, soprattutto in un contesto socio-economico come quello italiano. Il benessere della famiglia dipende dallo sviluppo dell’impresa. L’azienda è quindi un bene da preservare e da tramandare.

Successione: una fase cruciale nelle aziende familiari
In questo contesto, il processo di successione rappresenta una fase critica per la continuità dell’azienda.
Scegliere il successore giusto è una delle sfide più difficili che un imprenditore deve affrontare. Ciò richiede una valutazione attenta delle competenze e del potenziale dei membri della famiglia; si tratta di una valutazione spesso connotata da profili emotivi. Questa difficoltà è amplificata quando si assiste alla crescita intergenerazionale della famiglia, con la presenza di coniugi, figli e altri parenti.
Un dilemma frequente è rappresentato in tali casi dalla individuazione del successore; ci si chiede infatti se affidarsi ad un unico leader o optare per una leadership condivisa tra più membri della famiglia, scelta quest’ultima che presuppone una forte collaborazione, una chiara divisione dei ruoli e meccanismi per prevenire conflitti interni.

Ulteriori fattori possono contribuire all’alto tasso di “mortalità” delle aziende, come ad esempio:
Mancanza di successori disposti ad assumere le redini dell’azienda. Se gli eredi seguono percorsi professionali diversi, l’azienda può trovarsi senza una leadership in famiglia che sia in grado di proseguire l’attività.
Conflitti tra gli eredi. Dispute sulla successione e sulla leadership possono portare alla paralisi o declino dell’impresa.
Resistenza al cambiamento. Alcuni imprenditori non riconoscono la necessità di una pianificazione della successione in anticipo; ciò può comportare cambiamenti nella gestione dell’azienda improvvisi e destabilizzanti.

L’importanza di una transizione ben strutturata
Seppur le aziende familiari rappresentino la spina dorsale dell’economia italiana, la loro sostenibilità dipende dunque da una governance efficace, da una visione strategica e da una pianificazione della successione ben gestita.
Le imprese familiari, bilanciando l’unità familiare con l’efficienza aziendale, possono attraversare i passaggi generazionali con successo, salvaguardando il loro patrimonio e mantenendo viva la loro forza economica.

Pianificare il futuro non significa solo preservare il passato, ma favorire la crescita, l’innovazione e il successo a lungo termine.

Una transizione ben strutturata dovrebbe fra l’altro comportare:
L’identificazione con ampio anticipo dei potenziali successori e il loro coinvolgimento graduale nei ruoli di leadership. Una transizione di successo richiede un trasferimento graduale di responsabilità. Molti imprenditori di prima generazione faticano a cedere il controllo, temendo che la nuova generazione non abbia l’esperienza o la visione per mantenere la gestione dell’impresa con successo. Questa riluttanza può soffocare lo sviluppo del futuro team di leadership.
La promozione di un pensiero imprenditoriale tra i membri della famiglia.
La partecipazione a programmi di formazione e mentoring per preparare la prossima generazione ai ruoli di leadership.
• La professionalizzazione della gestione attraverso l’inserimento di dirigenti non familiari ove utile per garantire decisioni basate sulle competenze.
La predisposizione di chiare strutture di governance per definire ruoli, responsabilità e processi decisionali.
La pianificazione legale e fiscale che tenga conto della complessa normativa a partire da quella sulle successioni e sulla proprietà.

Il “patto di famiglia”: uno strumento legale per la successione aziendale
Dal punto di vista legale, la successione può essere pianificata efficacemente attraverso diverse strategie e tipologie di strumenti normativi, tra cui testamenti, donazioni, trust, apertura del capitale a investitori esterni e non da ultimo la vendita dell’impresa.
Tra questi strumenti, è opportuno menzionare anche i patti di famiglia, regolati dagli articoli 768-bis-768-octies del Codice Civile Italiano.

Attraverso un patto di famiglia, un imprenditore può, durante la propria vita, trasferire tutta o parte della propria azienda o delle proprie quote sociali a uno o più discendenti, cioè figli o nipoti, che continueranno l’attività senza ricorrere a una donazione o a un testamento.
Essenzialmente, il patto di famiglia consente al titolare della impresa di gestire in anticipo la successione dell’impresa stessa, facilitando il passaggio generazionale al suo interno, evitando futuri conflitti ereditari e garantendo stabilità e continuità nella gestione dell’impresa.
In un contesto economico sempre più complesso, il patto di famiglia rappresenta un’opzione per evitare il rischio di frammentazione dell’impresa e per garantire una gestione competente e consolidata nel tempo.

Caratteristiche principali del patto di famiglia
Le principali caratteristiche dei patti di famiglia sono le seguenti:

  1. I patti di famiglia non sono soggetti all’articolo 458 del Codice Civile Italiano.
    L’articolo 458 del Codice Civile Italiano vieta qualsiasi contratto o accordo che disponga di una successione prima della morte del titolare. Tuttavia, i “patti di famiglia” rappresentano un’eccezione a questa regola, consentendo ai titolari di aziende familiari di pianificare il trasferimento della loro attività ai discendenti durante la loro vita, senza rischiare che essi vengano considerati nulli.
  2. Atto pubblico obbligatorio.
    I patti di famiglia devono essere formalizzati tramite atto redatto da un notaio pubblico.
  3. Coinvolgimento di tutti gli “eredi legittimari”.
    I patti di famiglia devono essere sottoscritti non solo dall’imprenditore e dai discendenti che ricevono i beni o le quote, ma anche dagli altri eredi legittimari che non ne beneficiano. Questi ultimi hanno diritto a una quota dell’eredità stabilita per legge (cosiddetta quota di legittima), indipendentemente dalle disposizioni del testamento. Di conseguenza, anche qualora il testamento prevedesse disposizioni in contrasto con tale quota, il diritto dei legittimari rimarrebbe comunque impregiudicato.
  4. Diritto degli eredi legittimari a essere liquidati.
    Gli eredi legittimari partecipanti al patto che non ricevono beni o quote nel patto di famiglia devono essere liquidati dagli eredi beneficiari del trasferimento dell’azienda di famiglia o delle quote sociali per un ammontare corrispondente alla loro quota di legittima, salvo rinuncia espressa da parte loro. Tale liquidazione deve essere regolata nel patto di famiglia.
  5. Protezione contro le impugnazioni legali.
    Il patto di famiglia protegge da azioni legali che potrebbero intaccare la validità del trasferimento effettuato agli eredi beneficiari con il patto stesso; quanto attribuito con il patto non è difatti soggetto all’obbligo di collazione ai sensi dell’art. 737 e ss. c.c. ed all’azione di riduzione ai sensi dell’art. 553 e s.s. c.c.
  6. Protezione degli eredi legittimari non partecipanti al patto di famiglia.
    La legge tutela anche gli eredi legittimari sopravvenuti, ossia coloro che non hanno preso parte al patto di famiglia, garantendo loro il diritto di essere liquidati al momento dell’apertura della successione per un ammontare corrispondente, con riferimento al valore attribuito all’azienda di famiglia o le quote sociali trasferite con il patto, alla quota di legittima loro spettante per legge.

Vantaggi e sfide del patto di famiglia
Tra i vantaggi principali del patto di famiglia vi sono dunque:
• Pianificazione della successione, riducendo l’incertezza e prevenendo conflitti tra gli eredi;
• Continuità aziendale, evitando il rischio di frammentazione e garantendo la leadership competente;
• Protezione di tutti gli eredi legittimari, assicurando una liquidazione per quelli non beneficiari che consenta di non ledere la loro quota di legittima.

Tuttavia, il patto di famiglia presenta anche delle problematiche a partire dalla necessità di un’accurata disciplina degli aspetti fiscali, normativi e finanziari che ne conseguono.

Conclusioni
Il patto di famiglia, pur nella sua complessità, è uno strumento legale efficace per trasferire l’azienda familiare alla generazione successiva mentre il titolare è ancora in vita. Garantisce la tutela dei diritti degli eredi legittimari e contribuisce a prevenire conflitti tra successori. Per assicurarne la validità e l’efficacia, è fondamentale analizzarne e regolamentarne attentamente tutti gli aspetti legali e fiscali, avvalendosi del supporto di un notaio e di esperti del settore.

Contenuto a cura dell’Avv. Daniele Giombini

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