Il Corriere della Sera di sabato 19 aprile ha dato notizia nell’edizione cartacea di una importante vittoria per la trasparenza nel sistema giudiziario italiano ottenuta anche grazie al nostro Partner Paolo Flavio Mondini, nella sua qualità di responsabile scientifico del progetto di Giurisprudenza delle Imprese.
Una recente decisione del TAR del Lazio ha infatti annullato un decreto del Ministero della Giustizia che prevedeva l’anonimizzazione generalizzata di nomi e date nella banca dati di recente creazione delle sentenze civili di merito. Questa misura, introdotta con l’obiettivo di divulgare i precedenti giudiziari come previsto dal PNRR oscurando però tutti i dati delle parti, aveva paradossalmente reso le sentenze sostanzialmente incomprensibili. Il TAR ha accolto il ricorso presentato dal nostro Partner Paolo Flavio Mondini e dall’Avv. Matteo Rescigno, anche per conto dell’Associazione Disiano Preite, con l’intervento di molti altri docenti universitari e dell’Ordine degli Avvocati di Milano.
Il Tribunale ha motivato la sua decisione sottolineando come l’anonimizzazione indiscriminata non fosse “ragionevole, proporzionata o necessaria”, compromettendo la comprensione delle sentenze. Il TAR ha inoltre ricordato che la normativa esistente (decreto legislativo 196/2003) già disciplina il bilanciamento tra tutela della privacy e accesso alle sentenze, demandando le valutazioni sull’anonimizzazione all’autorità giudiziaria e non all’amministrazione.
Congratulazioni a Paolo Flavio Mondini per questo importante risultato raggiunto nell’interesse collettivo in favore di una maggiore trasparenza del sistema giudiziario italiano.